VALUTAZIONE CRITICA DELLA LLLT (TERAPIA LASER A BASSA INTENSITA') NEL TRATTAMENTO DELLA CALVIZIE
La terapia laser a bassa intensità (LLLT) è attualmente utilizzata per stimolare la crescita dei capelli e la sua diffusione sta rapidamente aumentando.
Questo lavoro si propone di valutare i risultati e stabilire quali dati sono ancora necessari per accettare la LLLT per la terapia della caduta dei capelli.
Attraverso una ricerca dal database PubMed delle pubblicazioni inerenti l’utilizzo della LLLT nell’AGA maschile e femminile, sono stati identificati nove lavori (di cui cinque randomizzati, doppio cieco, RCT), che utilizzavano sia pettini che dispositivi a casco/cappellino.
Gli effetti terapeutici della luce sono legati alla stimolazione di fotorecettori, i citocromi mitocondriali; la lunghezza d’onda ideale è compresa fra il rosso e il vicino infrarosso (600-950 nm, la cosiddetta finestra terapeutica). La LLLT determinerebbe il rientro in anagen dei follicoli telogen, il prolungamento dell'anagen prevenendo il catagen, l’aumento della proliferazione dei follicoli in anagen. Tutti i cinque RCT riportano variazioni della densità dei capelli dopo un tempo variabile dalle 16 alle 26 settimane di terapia con LLLT.
Confrontata con il trattamento con finasteride e minoxidil, la LLLT sembra dare risultati analoghi se non addirittura migliori, ma queste valutazioni presentano numerose criticità: anzitutto l’esiguo numero dei trials effettuati e, all’interno di questi, dei pazienti trattati. Inoltre il breve periodo di trattamento, la mancanza di una standardizzazione sul numero di applicazioni, sul dosaggio e sul tempo di applicazione della luce, l’assenza di follow-up, le eventuali conseguenze a lungo termine dell'utilizzo di LLLT.
Mancano anche comparazioni fotografiche e tricoscopiche. Infine non sono state considerate le differenze nella capacità di penetrazione della luce a seconda della distanza dalla sorgente e in base a lunghezza e colore dei capelli e fototipo cutaneo sec Fitzpatrick; anche la compliance del paziente al trattamento è determinante soprattutto sul numero e sulla lunghezza delle applicazioni.
Esiste inoltre un’altra variabile, rappresentata dalla possibilità che sistemi LED (Light Emitting Diode, emettitori monocromatici non collimati) vengano abbinati alle sorgenti LLLT all’interno dei caschetti. A fronte di semplicità esecutiva, assenza di invasività, dolore ed effetti collaterali, che fanno prediligere la LLLT a quei pazienti che rifiutano le terapie tradizionali, rimane una serie di domande ancora senza risposta circa la possibilità di proporre senza riserve questa terapia ai pazienti.
A nostro parere il lavoro è ben condotto. Pur apprezzando i molteplici effetti positivi, riscontrati nei nostri pazienti affetti da alopecia e sottoposti a LLLT e foto modulazione LED con apparecchi elettromedicali, condividiamo le stesse perplessità degli Autori sull’utilizzo di pettini e caschetti come sorgenti di luce e concordiamo sulla necessità di una adeguata standardizzazione.
Autore del contributo di commento:
Fiorella Bini - Membro del Comitato Scientifico Agorà
Con la collaborazione della SITRI (Società Italiana di Tricologia)
ABSTRACT ARTICOLO ORIGINALE
OGGETTO DEL CONTRIBUTO DI COMMENTO
Dermatol Surg. 2017 Feb;
43(2):188-197.
doi: 10.1097/DSS.0000000000000904.
A critical assessment of the Evidence for Low-Level Laser Theraphy in Treatment of Hair Loss
Aditya K. Gupta, MD, PhD, FRCP(C)*† and Kelly A. Foley, PhD†
BACKGROUND:
Low-level laser therapy (LLLT) is currently in use to stimulate hair growth and is quickly gaining in popularity due to the ease of use and absence of side effects. In 2015 alone, the number of LLLT devices with the Food and Drug Administration clearance has doubled.
OBJECTIVE:
To consolidate evidence and establish which data are still required for the widespread acceptance of LLLT for hair loss therapy.
METHODS AND MATERIALS:
A thorough search of the PubMed database was conducted to obtain studies investigating LLLT for androgenetic alopecia in men and women.
RESULTS:
Nine trials were identified for comb and helmet/cap devices, five of which were randomized controlled trials. Data comparison across LLLT trials and with traditional hair loss therapy (minoxidil, finasteride) was not straight forward because there was a lack of visual evidence, sample sizes were low, and there were large variations in study duration and efficacy measurements.
CONCLUSION:
There are a number of unanswered questions about the optimum treatment regimen, including maintenance treatment and the long-term consequences of LLLT use. Moving forward, protocols should be standardized across trials. Moreover, it is recommended that future trials include visual evidence and trial duration be expanded to 12 months.
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